“Il Judo è la via della flessibilità (della cedevolezza). ESATTO!
Cedevolezza… del corpo intesa come il saper sfruttare la forza dell’avversario a proprio vantaggio
affinchè questi venga sconfitto. SBAGLIATO!
Questo che è stato appena enunciato è il principio yawara, una legge comune a tutte le discipline orientali e, in quanto tale, sempre e comunque valida.
Per “flessibilità” (ju) nel Judo è da intendersi la capacità della mente di “adattare”, alle più mutevoli e dinamiche situazioni, qualcosa che si è acquisito staticamente.
Spieghiamo questo concetto.
Nella pratica del Judo si devono individuare le debolezze dell’avversario ed essere pronti ad
attaccarlo, quando si presenta l’occasione giusta, senza violare, però, le regole di base.
La pratica tende a rendere il judoka attento, cauto, sincero e, allo stesso tempo, insegna a prendere decisioni rapide.
Nel Judo non c’è spazio per l’incertezza. La “prontezza di riflessi” diventa, così, una seconda natura per il praticante che acquisisce, inoltre, una maggiore fiducia nei propri mezzi ed una maggiore padronanza di se. Qualità, queste, estremamente utili… sia nel Judo che nella vita di tutti i giorni.”
Italo GASBARRI