GOKYO-NO-WAZA del 1920
GOKYO-NO-WAZA del 1920

Analizziamo ciò che viene definito gokyo-no-waza,ovvero quella parte dei nage-waza che costituisce la base dell’insegnamento ufficialedel Judo.

L’attuale gokyo-no-waza, codificato nel 1920, è composto da quaranta tecniche che vengono distribuite in cinque gruppi (kyu), ognuno dei quali ne comprende, ovviamente, otto.

Esso è una attenta ristesura dell’originale gruppo,di trentotto tecniche, proposto, nel 1985 da Jigoro Kano.

Kano e gli alti membri del Kodokan hanno organizzato tali tecniche non in base ad una loro efficacia in combattimento o ad un livello di esecuzione sempre più complesso ma, bensì, in base alle difficoltà di caduta e di controllo. Inoltre, alcuni waza sono stati inseriti nei primi gruppi in quanto fungono da propedeutici per le tecniche successive .

I succitati kyu rappresentano il percorso conoscitivo che deve essere acquisito da ogni allievo, durante il proprio periodo di formazione mentale, fisica e spirituale. Ad ogni “step” corrisponde un passaggio di grado e, più precisamente, si ha:


VI° kyu, cintura BIANCA - la neve (sotto la quale tutto è morto);

V° kyu, cintura GIALLA - il seme (che viene piantato);

IV° kyu, cintura ARANCIONE - le radici (che iniziano a svilupparsi dal seme);

III° kyu, cintura VERDE - il germoglio (la pianta che nasce);

II° kyu, cintura BLU - il cielo (verso il quale deve tendere la pianta);

I° kyu, cintura MARRONE - la terra (alla quale la pianta deve sempre rimanere ben salda).


Per il passaggio al grado successivo,


I° dan, cintura NERA - la paura e le tenebre (che ognuno di noi deve sconfiggere),

 

è richiesta la conoscenza dei restanti waza i quali, inseriti a partire dal 1920 (e tutt’oggi in ampliamento), prendono il nome di SHIMMEISHO-NO-WAZA.


È interessante parlare dell’evoluzione che ha avuto il gokyo-no-waza per capire quali sono stati i motivi che hanno portato, dopo uno studio approfondito, alla sua revisione.

Vediamo, allora, qui di seguito, la differenza tra il modello del 1985 ed il modello, tutt’ora in uso, del 1920 per poi trarre delle conclusioni:  

 

1.Gokyo-no-waza del 1895:


PRIMO GRUPPO:

- Hiza-guruma;

- Sasae-tsurikomi-ashi;

- Uki-goshi;

- Tai-otoshi;

- Osoto-gari;

- Deashi-harai;

- Yoko-otoshi.


SECONDO GRUPPO:

- O-goshi;

- Kosoto-gari;

- Koshi-guruma;

- Seoi-nage;

- Tomoe-nage;

- Okuri-ashi-harai;

- Harai-goshi;

- Ushiro-goshi.


TERZO GRUPPO:

- Uchi-mata;

- Obi-otoshi;

- Tobi-goshi;

- Utsuri-goshi;

- Osoto-otoshi;

- Sumi-gaeshi;

- Uki-otoshi.


QUARTO GRUPPO:

- Uki-waza;

- Kata-guruma;

- Hikkomi-gaeshi;

- Kake-gake;

- Soto-makikomi;

- Tsuri-goshi;

- Tawara-gaeshi;

- Yoko-guruma.


QUINTO GRUPPO:

- Yoko-wake;

- Kouchi-gari;

- Ashi-guruma;

- Yoko-gake;

- Ouchi-gari;

- Yama-arashi;

- Osoto-guruma;

- Tsurikomi-goshi.


2.Gokyo-no-waza del 1920:


PRIMO GRUPPO:

- Deashi-harai;

- Hiza-guruma;

- Sasae-tsurikomi-ashi;

- Uki-goshi;

- Osoto-gari;

- O-goshi;

- Ouchi-gari;

- Seoi-nage.


SECONDO GRUPPO:

- Kosoto-gari;

- Kouchi-gari;

- Koshi-guruma;

- Tsurikomi-goshi;

- Okuri-ashi-harai;

- Tai-otoshi;

- Harai-goshi;

- Uchi-mata.


TERZO GRUPPO:

- Kosoto-gake;

- Tsuri-goshi;

- Yoko-otoshi;

- Ashi-guruma;

- Hane-goshi;

- Harai-tsurikomi-ashi;

- Tomoe-nage;

- Kata-guruma.


QUARTO GRUPPO:

- Sumi-gaeshi;

- Tani-otoshi;

- Hane-makikomi;

- Sukui-nage;

- Utsuri-goshi;

- O-guruma;

- Soto-makikomi;

- Uki-otoshi.


QUINTO GRUPPO:

- Osoto-guruma;

- Uki-waza;

- Yoko-wakare;

- Yoko-guruma;

- Ushiro-goshi;

- Ura-nage;

- Sumi-otoshi;

- Yoko-gake.


Per capire quali sono stati i motivi che hanno spinto Jigoro Kano, e gli alti membri del Kodokan, ad operare una revisione della prima stesura del gokyo-no-waza ci viene incontro il concetto che lo stesso Kano adoperò nei confronti di deashi-harai.Questo waza passò, dal sesto posto del primo gruppo, ad essere la prima tecnica dell’insegnamento.

Per spiegare questo cambiamento Kano disse:

 

“deashi-harai è una delle proiezioni più delicate del Judo. Per riuscirvi, anche con una persona compiacente, bisogna aver compreso l’essenziale del Judo, l’importanza del piazzamento del corpo, l’angolo che i due corpi devono formare, l’utilizzazione dosata della forza del nostro corpo, il fatto che senza “tempo” nessuna proiezione è possibile e molte altre cose, come la forma a “cucchiaio” che il piede che spazza deve assumere e, infine, la caduta, che è facile per i novizi perché il corpo scivola lungo il suolo”.


Ecco la sintesi perfetta di tutto ciò che ha portato alla revisione.

Va detto, comunque, che il gokyo-no-waza rappresenta un modello ideale di insegnamento che, nella realtà contemporanea dei dojo (a causa della pratica agonistica) è di difficile applicazione sequenziale nel tempo.


Naturalmente quanto detto è valido per i nage-wazae e, ovviamente, a queste tecniche vanno aggiunte, sempre in riferimento al passaggio tra i vari kyu, anche i katame-waza, gli atemi-waza, i kata e la teoria.