Kong Qiu (Confucio in Europa) - 551 a.C. / 479 a.C. - è stato un filosofo cinese. La sua speculazione filosofica ha dato origine ad una intera tradizione culturale, il Confucianesimo. I suoi insegnamenti hanno influenzato profondamente il pensiero e lo stile di vita cinese, coreano, giapponese e vietnamita.
Kong Qiu visse in Cina nell'ultima parte del “periodo delle primavere e degli autunni” (781 a.C. / 477 a.C.), un'epoca di anarchia, d'instabilità politica e di diffusa corruzione, dominato dalle guerre tra stati feudali, che, senza soluzione di continuità, si trascinerà nell'epoca successiva, il “periodo dei regni combattenti”, (476 a.C. / 206 a.C.), che culminerà con l'unificazione della Cina sotto un unico sovrano.
La sua filosofia si basava sull'etica personale e politica, sulla correttezza delle relazioni sociali, sulla giustizia, sul rispetto dell'autorità familiare e gerarchica, sull'onestà e la sincerità. La difesa di questi valori gli assicurò sotto la dinastia Han (206 a.C. / 220 d.C.) un ruolo preminente rispetto ad altre dottrine come il legismo e il taoismo.
Il pensiero confuciano fu introdotto in Europa dal gesuita Matteo Ricci, che fu il primo a latinizzare il nome di Kong Qiu in Confucio.